«Aprite. Ora!» l’urlo di Ser Michel era disperato, furioso.
Ygritte, bardata in una corazza troppo larga per il suo fisico minuto, si affacciò goffamente oltre i merli delle mura di Bastionne, rimanendo come sempre agghiacciata dalla visione che le si prospettava davanti: la foresta era lì, scura e minacciosa nel grigiore plumbeo della nebbia che ormai da tanto tempo aveva isolato la città dal resto del mondo.
Sotto di lei, nei pochi metri di terreno libero che separavano le mura dalla selva, un cavaliere alto, robusto e dall’aspetto orgoglioso invocava il soccorso dei borghigiani. La donna riconobbe subito il proprio fratello, Ser Michel. L’uomo era piegato su un ginocchio, la spada spezzata in una mano e il corpo esanime di Lady Charlotte gettato malamente sulla spalla, il cui sangue colava a tingere di cremisi l’argento splendente della corazza del cavaliere.
Due guardie corsero ad aprire il portone corazzato che da sempre aveva protetto Bastionne dagli attacchi dei nemici e che, ancora, la teneva al sicuro dagli esseri misteriosi che vagavano come ombre nella foresta.
Il cavaliere fu condotto nella piazza del mercato, crollando esausto sotto il peso della stanchezza e della sua compagna gravemente ferita: Ygritte raggiunse i due, portando un’intera, preziosa fiasca d’acqua per pulire le ferite dell’uomo che, come tutti quelli usciti prima di lui nella macchia nebbiosa, stava già iniziando a farfugliare di visioni oscure e di favole nere uscite da dietro al tronco di una quercia vecchia quanto il mondo.
«È tutto sbagliato» affermò deciso. «Il bosco, la luce, gli esseri tra le ombre…» la voce del cavaliere era un sussurro ringhioso «tre di noi sono morti, uccisi da esseri simili a fauni, o forse a folletti oscuri.»
Ygritte allentò l’armatura ammaccata del fratello, permettendogli di respirare più liberamente, quindi passò a soccorrere la sventurata damigella, impareggiabile arciera, che fino ad allora non aveva dato cenno di vita. Il motivo fu immediatamente chiaro non appena la girò verso sé: qualcosa dalla bocca minuta e la dentatura profonda l’aveva azzannata ripetutamente al volto, cavandole gli occhi e sbranandole la giugulare. La morte era giunta per dissanguamento mentre il suo amato correva disperato per portarla in salvo.
«Ci hanno sconfitti, ma non è stato inutile» riprese il cavaliere ancora inconsapevole del doloroso lutto «abbiamo trovato un frutteto nel bosco, gli alberi carchi di frutti. Ci sarà da combattere, da tagliare via grovigli di piante feroci e da ammazzare cavalieri neri nati in qualche favola perversa…»
Tutti gli astanti mormorarono sorpresi. Ser Michel posò deciso una mano sul braccio di Ygritte, stringendolo con la poca forza che gli restava. «Trova dei coraggiosi, sorella mia. Trova un gruppo di pazzi, di temerari, di uomini e donne nei cui petti arda il cuore di un cavaliere, e fa riforgiare la mia spada. Or dunque innanzi a tutti voi, io giuro sulla mia vita che appena sarò nuovamente in forze guiderò tali prodi nella selva per tornare vincitori e riportare cibo e speranza alla nostra Bastionne!»
Benvenuti a Bastionne!
Nel quinto giorno del mese di ottobre dell’Anno Domini 987, una misteriosa nebbia, densa e spettrale, sortì fuori dal folto della boscaglia e si ammassò nella radura fino a lambire le poderose mura del borgo di Bastionne.
Del tempo è passato da allora, e la piccola città bretone ha bisogno di risorse, di cibo, di acqua e metallo, ma soprattutto di capire se si trova ancora in questo mondo o se, per qualche oscuro sortilegio, non sia finita tra le pieghe di una sinistra leggenda come quelle che si narrano di sera attorno al fuoco…
Questo è BASTIONNE, un Gioco di Ruolo semplice, rapido e votato all’esplorazione: il mondo attorno al borgo di Bastionne è scomparso, inghiottito dalla nebbia, o forse la città stessa è stata divorata dal velo grigio e portata nell’Annwn, al centro di lontani boschi fatati e sinistri equilibri magici.
Un misto di paura e meraviglia si è impossessato degli abitanti, che sono passati dalla normale vita nelle terre boschive del nord ad un mondo di mistero, dove il soprannaturale cammina nei boschi attorno alle mura e invita i più coraggiosi, pazzi e temerari ad esplorare queste terre di sogno.
Bastionne ha bisogno di risorse, non ha campi o allevamenti all’interno delle mura, e solo una piccola sorgente sgorga sotto la fontana della piazza principale: i pochi che trovano il coraggio di varcare il portone corazzato devono muoversi in un mondo ammantato di nebbia, all’interno di una foresta che sembra antica quanto il creato, armati solo di ingegno, volontà e abilità marziale, in cerca di qualcosa che, forse, neanche esiste più in questo regno a metà tra una favola e un incubo...
Esperienza di Gioco
BASTIONNE è un crudo low fantasy ispirato alla mitologia gaelica in cui si è chiamati a brandire le armi di coraggiosi cavalieri alle prese con creature fatate e sordide stregonerie per la sopravvivenza dell’unico luogo sicuro della regione. Mossi dal bisogno di procurarsi cibo e altre risorse, i Giocatori esploreranno territori ingannevoli e inospitali, ingaggeranno combattimenti feroci e cinematografici con creature grottesche, e affronteranno avventure degne della più macabra fiaba grimdark.
Pensato per uno stile di gioco old school, incardinato sul sistema S.E.Di.V. 3.0 (il regolamento di Cabal GdR semplificato a 3d6) ma adattabile a qualsiasi retroclone o vecchia versione del capostipite di tutti i GdR e facilmente adattabile a qualsiasi regolamento in stile OSR, BASTIONNE si presta tanto a rapide one-shot, quanto a campagne di più ampio respiro ambientate in quel perverso e crudele sandbox che è l’Annwn, il non regno inesplorato e privo di altre forme di vita umane che si estende oltre la nebbia che circonda il borgo di Bastionne.
È giunto quindi il momento di stringere le cinghie della corazza, passare un’ultima volta la cote sulla spada e impugnare il coraggio a due mani: le lande nebbiose di Bastionne vi attendono e la salvezza della città dipende solo da voi, prima che l’Annwn divori tutto!